giovedì 6 giugno 2013

Si impara...

.... a vivere anche con poco. E' questione di abitudine?
Penso che a volte sia anche così.
Lo sto verificando in questi giorni che posso permettermi di mangiare qualcosa che posso scegliere e quindi che mi piace di più, ma che nonostante ciò, non mi entusiasma per niente.
Oddio non sto parlando di caviale e aragoste, ovviamente...
Ma mi chiedo come mai, visto che mio padre e mia madre erano fissati con il momento del pranzo e della cena (clou della giornata), (non molta attenzione invece alla colazione che per me, invece, è la partenza quotidiana in tutti i sensi), avessero questa mania del "mangiare". Eppure erano cresciuti in tempo di guerra e come dicevano loro mancava tutto. Quindi erano abituati, no? Invece erano parossisticamente fissati con il "mangiare" e il massimo della beatitudine era andare in un ristorante o in una trattoria dove si poteva elencare il numero e la quantità delle portate.
Io sono rimasta ancora al concetto di poco ma buono. Ma dove sbaglio?

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